Blog di Lucia Di Mauro

lunedì 18 aprile 2016

Il potere degli sbandati

 
Eppure la mia generazione derideva Dio, famiglia, patria. Nata dopo il ragazzi “On the Road” (Sulla strada”, romanzo Jack Kerouac, manifesto sessantottino), aveva assorbito in sé i valori della modernità, teorizzati dagli intellettuali almeno un paio di secoli prima, ma senza esserne consapevole. Semplicemente, era ovvio, il nuovo dettava: “Religione, oppio dei popoli. Famiglia, strumenti di controllo e prigione affettiva. Patria, una convenzione per arricchire i mercanti d'armi”. Tutto il resto era dubbio ed il dubbio era l'unica verità, l'unico valore. Fu l'epoca del relativismo, che noi accettammo con la stessa acriticità con cui i nostri padri avevano creduto nei tre punti cardine della loro società.

Il tempo è passato, il mondo è cambiato. Oggi parlare di religione, famiglia, patria è un po' ingenuo, è proprio d'un idealismo da martire per la causa, qualunque essa sia.

Nei salotti radical chic, virtuali o televisivi, per essere credibile devi esprimerti in termini di signoraggio, potenza delle banche, governo massonico del mondo, lobby, ecc....Usando codici di un vecchio linguaggio la parola d'ordine non è tanto denaro, ma POTERE.

La mia generazione ed io, in fondo, continuiamo ad assistere da spettatori ad una rappresentazione poco comprensibile: troppi cambiamenti per poter credere in qualcosa.

Così assisto allo scorrere, a singhiozzo, delle notizie sulla mia Home page di facebook: ognuno offre al mondo una piccola parte di sé, anche nella falsità di una maschera; ognuno vorrebbe attenzione, senza pensare che ciò che si svende perde la sua preziosità.

M'impongo, almeno per dieci minuti, di leggere tutto ciò che passa davanti al mio sonno e vedo te: un omino senza età, leggermente genuflesso in una preghiera, con una bandiera sulle spalle, di fronte all'orrore.

Non so perché ma d'improvviso tutti i miei valori sono lì con te e capisco che religione, famiglia, patria sono radici, origine, identità; sono io stessa.

Così in uno Stato di morti, la mia Patria è viva!

Napoli 17 aprile 2016

Lucia Di Mauro


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